Se persino gli esperti OCSE si rendono conto del danno causato dalla "compitite" acuta, qualche passo in avanti nella consapevolezza collettiva forse la stiamo compiendo.
martedì 27 giugno 2017
venerdì 14 aprile 2017
Figli della libertà: nelle sale di nuovo in missione per Gaia (di Alessio Giannetto)
Nel 2015 una stravagante famiglia ha raccontato, con il suo
primo documentario dal titolo “Unlearning”, un viaggio durato sei mesi,
senza soldi, alla ricerca di modelli diversi dalla famiglia mononucleare di
città, cercandoli per l’appunto in circhi, comuni ed
ecovillaggi. Questo lavoro, prodotto interamente dal basso, è stato pluripremiato in molti
festival europei e proiettato in oltre 110 cinema. Adesso il regista Lucio
Basadonne, sua moglie Anna Pollio, assieme alla loro figlia Gaia, arrivano a
presentare la loro seconda opera, frutto di un’altra avventurosa ricerca, con il loro nuovo documentario dal
titolo “Figli della Libertà”, proiettato in anteprima il 7
marzo in ben 37 città (altre proiezioni stanno ancora
continuando a pieno ritmo in tutta Italia) grazie alla riuscita raccolta fondi
preliminare mediante crowdfunding, che ha permesso loro anche questa volta di
sostenere le spese di produzione. La presentazione nelle varie sale in tutta
Italia è stata introdotta da educatori
ed esperti che hanno collaborato dal basso alla raccolta fondi e alla
promozione. A Catania il sociologo Augusto Gamuzza ha introdotto l’anteprima, in una serata molto
partecipata (lui stesso era tra coloro che danno la loro testimonianza all’interno del documentario) ed ha
anche coordinato e animato il dibattito che ha seguito la proiezione.
“Incominciando col gustare un po’ di libertà, si
finisce per volerla tutta”.
Come non stupirsi nel trovare questa citazione dell’anarchico Errico Malatesta
proprio all’inizio
della prima scena di “Figli
della Libertà”. Il documentario comincia la sua narrazione seguendo i
legittimi dubbi che iniziano a covare Anna e Lucio nel constatare i primi
risultati ottenuti dalla diversa istruzione che hanno deciso di dare a Gaia
dopo l’aver scelto di mandarla in una
scuola libertaria anziché in un classico istituto
scolastico. Si viene lasciati sospesi quasi tutto il tempo, senza facili
partigianerie, in uno
scenario fatto di quei dilemmi e coraggiose speranze, che
inevitabilmente ogni genitore affronta quando sceglie un tipo di educazione
alternativo per i propri figli. “Stiamo
salvando Gaia dagli effetti grandemente deleteri dell’ingabbiante scolarizzazione
istituzionale o la stiamo condannando a trovarsi un giorno impreparata quando
uscirà dall’isola felice per affrontare
questo difficile mondo?”.
Per sciogliere questi dubbi, Anna e Lucio, compiono una “missione eroica”, per la quale credo verranno
ringraziati da tanti altri genitori che si pongono o che si porranno tali
domande. Scelgono di nuovo di rimettersi in viaggio con Gaia per andare in
cerca di esperti di pedagogia, pensatori, genitori, bambini e ragazzi che
seguono o impartiscono pedagogie anti-autoritarie e insegnamenti di tipo parentale,
fino a scovare pure chi a scuola non c’è mai andato, riuscendo lo stesso ad affermarsi nella vita. Tra
queste figure troviamo il noto regista Silvano Agosti e il libertario Paolo
Mottana, docente universitario di filosofia dell’educazione alla Bicocca di Milano. Degno di nota inoltre è il loro essersi spinti anche
nella nota scuola di Summerhill in Inghilterra, dove da quasi un secolo si
applicano metodi pedagogici alternativi e anti-autoritari. Lì hanno intervistato alcuni
alunni ed ex-alunni che hanno testimoniato le loro incoraggianti esperienze,
ricordandoci, tra l’altro,
che queste pratiche, per quanto possano sembrare nuove, esistevano già dai tempi di Tolstoj. In questo
itinerario sono quindi riusciti a condividerci il pensiero e le esperienze di
tutti questi ricercatori, anche per cercare di rassicurare la simpatica nonna
siciliana di Gaia, profondamente scettica e preoccupata rispetto alle scelte
inusuali di Lucio ed Anna.
Pregevole è la possibilità data allo spettatore di
sbirciare all’interno
di questi interessanti e sfuggenti arcipelaghi sulle “altre” forme di pedagogia. È utile sapere che queste
esperienze in Italia, secondo gli ultimi dati forniti dal ministero dell’istruzione, registrano un
significativo incremento. Sarebbe di certo sorpresa la nonna di Gaia nel sapere
che proprio la Sicilia è in testa alla classifica rispetto
alle regioni più coinvolte, soprattutto nell’istruzione parentale.
Dopo la proiezione si è animato un breve dibattito che
ha chiarito, attraverso le parole di Gamuzza, come sia necessario un percorso
di approfondimento teorico e metodologico sulle questioni relative alle
pratiche di educazione alternativa in Italia. Obiettivo che si inserisce in un
percorso di ricerca intrapreso dalla cattedra di Sociologia del Dipartimento di
Scienze della Formazione dell’Università di Catania al fine di
contestualizzare scientificamente le tante esperienze e scelte familiari che
cominciano a prendere piede e che meritano maggiore studio.
A riprova di questo fermento, stando sempre ai numeri diffusi
dal ministero riguardo la nostra isola, il 17–18 settembre 2016 si è tenuto il secondo Meeting
Homeschooling Sicilia, a San Saba, in provincia di Messina; mentre si terrà un nuovo raduno della Rete
Scuola Famigliare dal 15 al 21 aprile a Piedimonte Etneo. La stimolante visione
di questo documentario ci interroga sul come porsi rispetto alle prassi di
scolarizzazione autoritaria e ai gravi effetti sociali ed esistenziali che ne
derivano e che spesso tutti portiamo ancora sulle spalle. “Figli della Libertà” sicuramente è un ottimo strumento di
riflessione e ci spinge in qualche modo a intraprendere, ognuno per quel che può, qualche altra importante “eroica missione”.
Alessio Giannetto
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giovedì 30 marzo 2017
La scuola è una struttura di disciplinamento (Paolo Mottana)
La scuola è una struttura di disciplinamento. Questo è un fatto che noi non possiamo disconoscere. Tutto il suo dispositivo, tutto il sistema di regole, di procedure, di orari, di tempi, di spazi, tutto questo lavora per disciplinare i corpi, per renderli docili, per far sì che obbediscano, perché diventino dei sudditi. Il sistema di valutazione non verrà mai tolto dalla scuola perché è il sistema attraverso su cui si impara ad avere paura dell’autorità e a fare le cose anche se non ci piacciono. La scuola funziona solo con il sistema di valutazione. Togliamo la valutazione e la scuola cade come un castello di carte. È evidente questo. Quindi, o si cambia la struttura e si entra in un’altra dimensione e si comincia a pensare alla vita dei bambini e dei ragazzi in un’altra chiave, ci si pone altri interrogativi, che sono quelli che poi vedremo, oppure si resta intrappolati in contraddizioni insanabili.
[ tratto da Paolo Mottana, Tutta un'altra educazione, in "Educazione Aperta", n. 1, inverno 2017, pp. 24-31: http://educazioneaperta.it/wp-content/uploads/2017/03/EA_1_2017.pdf ]
giovedì 2 marzo 2017
Educazione Aperta, una rivista per aprire la scuola
E' uscito il numero 1 di "Educazione aperta", una rivista che diventerà un punto di riferimento per l'educazione libertaria. I contributi di questo primo numero sono molto significativi. Questo l'indice:
PRIMOPIANO / FUORI REGISTRO. LA SCUOLA CHE CAMBIA DAL BASSO
A. Crippa, Presentazione
L. Mastrorocco, Introduzione
R. Rostagno, Manifesto per una rivoluzione della scuola
P. Mottana, Tutta un’altra educazione
A. Vigilante, Costruire una scuola dialogica. La Maieutica Reciproca
C. Moreno, La relazione educativa è pericolosa?
A. Hiribarren, Présentation du Collège Clisthène (Bordeaux)
E. Zecchi, Project Based Learning
M. Bianchini, V. Giovannini, Scuola-città Pestalozzi di Firenze.Un percorso di innovazione didattica e organizzativa: dalla scuola laboratorio alla wikischool
A. Patti, Keep calm: è solo un FabLab
P.P. Traversari, Apprendere dall’esperienza. Campus di lavoro nell’Arcipelago Toscano
E. Martinelli, Cambiare la scuola davvero si può: don Milani insegna ancora
M. Ridolfi, Raccontar di Mario Lodi. Un maestro che insegna a costruire insieme
ESPERIENZE & STUDI
D. Buraschi, F. Amoraga Montesinos, N. Oldano, Dialogo e trasformazione nei processi partecipativi. L’esperienza dei laboratori dialogici nelle Isole Canarie
C. Secci, La scuola popolare: esperienza peculiare dell’educazione degli adulti in Italia. Significati storici e prospettive future
F. Gambassi, Un futuro senza scuola? Proposte per salvarsi dalla descolarizzazione
A. Saccoccio, Critica e superamento della valutazione quantitativa
R. Palma, Dream Project. La democrazia affettiva entra nelle scuole
E. Bottero, Costruire la scuola come spazio pubblico
G. Monaca, Bimbisvegli. Una scuola per piccoli che pensano in grande
BLOG
F. Chiantese, Il teatro come artigianato delle relazioni
P. Fasce, L’errore di reazione: refrattari al pensiero scientifico
P. Vittoria, Tutte le bugie su Cuba
M. Parodi, Per un giuramento del docente
A. Vigilante, Marx o il Buddha?
M. Mundi, Ti darò il sole. Un libro per costruire traballanti piramidi umane
La rivista si può leggere e scaricare gratuitamente a questo link.
Si può acquistare la copia cartacea su Amazon.
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